E’ accovacciato in un angolo, chiede aiuto, ma noi non sappiamo più cosa fare, è tutto bagnato, la pioggia non ha risparmaito neanche un centimetro di pelle. Ci implora, ma siamo bloccati. I suoi occhi vedono una vita diversa, sognano un mondo dove non sia costretto ad elemosinare così, dove ciascuno ha quel che desidera. Noi lo guardiamo, ci passiamo la bottiglia, lo guardiamo, ci guardiamo, ma nulla, non possiamo farlo. Siamo in tre, capitati per caso, ubriachi, con la testa altrove, facciamo fatica a reggerci in piedi, gli occhi si chiudono quasi. Lo guardiamo e aspettiamo che qualcuno di noi tre si decida.
Ecco, ci siamo, ok ragazzi si parte!
E poi all’improvviso una pioggia dorata cadde su di lui ei suoi occhi si aprirono ancora e la sua bocca socchiusa si allargò in un sorriso di gioia. Era un uomo uovo, rinvigorito da tanta potenza, era riuscito a far cadere la pioggia.
Ok ragazzi è finita, zip! zip! zip! La prossima volta però acqua naturale, ho una leggera sensazione di singhiozzo.
Apriamo la porta del bagno e torniamo a ballare. L’uomo è ancora lì, accovacciato vicino al water, che aspetta la pioggia, altra pioggia, golden rain again.
Amaro, come i racconti che piacciono a me. Ben fatto, Fulvio!
grazie, ma…perché amaro? E’ il racconto di una passione!?
Fulvio, abbi pazienza, se uno per star bene deve ricevere piscio in faccia, non è “amaro” come racconto?
:))))))))))))
no, non lo è.