Quanto valgono i morti per Saviano e Fazio?


Ingiustizie, maltrattamenti, morti, suicidi sono le loro parole preferite: sono persone che guardano al passato e cercano spiegazioni, incassando soldi. Si danno arie di pensosi e rispettosi, di dolorosi e malinconici, detentori della verità, quella verità che sappiamo, ma loro ci guadagnano sopra, con la scusa dell’informazione. Ancora una volta è un rimestare nella tristezza con indosso occhialini, velluti e maschere di dolore.

Di stronggrond

Maschio Italiano

3 commenti

  1. l’unica giustificazione che si può dare a questo suo scritto infame con sottigliezza è che in questo paese non si distingue più nulla da qualcosaltro del nulla. credo che non sia colpa sua, unoi che non conosce il coraggio non lo vede ed altrettanto chi pensa solo a cosa sia più comodo per lui prima di espreimersi non capisce granchè degli altri; semplicemente gli altri non esistono o esistono solo come bersagli mobili sui quali si può tirare contro. complimenti per la stangata e auguri per la prossima sfigurazione.

  2. Signora tinadaroma, Le suggerisco di scrivere in italiano, rispettando la punteggiatura, l’ortografia e la grammatica. E’ un peccato leggere le sue parole con tutti questi errori; In questo Paese sono l’approssimazione, la noncuranza e il tuttologismo a causare i danni peggiori alla consapevolezza e al senso civico. Io non amo chi lavora e guadagna sfruttando il dolore, fosse anche per edulcorarlo con pillole di parole ammantate di poesia, non amo i guru , gli intellettuali o i predicatori in pantofole, che per accrescere il loro ego mettono in crisi la loro sicurezza e chiedono protezione (leggi Saviano). Tutto qui: mi sono sentito molto offeso dal discorso di Roberto Saviano sui morti causati dall’Eternit, cosa che conosco molto bene e non ho bisogno che due allegri predicatori del bene in Tv mi ricordino la tragedia. Voglio giustizia, non commozione in TV.

  3. Non credo che il programma di Fazio e Saviano sia tv del dolore, probabilmente, per sue vicende personali, lei ha avuto questa impressione, non è la mia e credo non sia quella di molte altre persone e credo che non sia nemmeno quella di Fazio e Saviano, il loro intento era tutt’altro; aggiungo poi che personalmente non ritengo la commozione un sentimento deprecabile, ben venga se, machiavellicamente, può portarci a valori di giustizia. Lei parla di tuttologismo, di approssimazione, noncuranza… dove le ha trovate nella trasmissione di Fazio e Saviano? Io, invece, in loro ho trovato proprio quella consapevolezza e quel senso civico di cui lei stesso parla, e di cui non ho trovato traccia in nessun’altra trasmissione, in nessun servizio pubblico, nemmeno nei posti che dovrebbero per funzione darne un’eco; parlare degli argomenti scelti dai Nostri è scomodo, è politicamente rischioso e non porta odiens (ma gli italiani sono più intelligenti di quanto credano i direttori di reti e tv e, come si è visto dagli ascolti, hanno prontamente smentito!). Mi ferisce e mi preoccupa l’idea che ha di Fazio e Saviano, sinceramente mi chiedo cosa può averla portata a costruirsela, la sua denigrazione mi riporta alla mente il clima in cui hanno operato Falcone e Borsellino, osteggiati anche dalla sinistra, anche da chi avrebbe dovuto difenderli, solo “dopo” sono diventati eroi … è in questo modo di pensare disfattista e, me lo lasci dire, qualunquista e cinico che io ritrovo la radice di tanti mali della nostra Italia, nuda di fronte ai suoi mali (leggi mafia, corruzione, terrorismo ecc.), ma nuda anche di fronte agli attacchi, come i suoi, di chi non riesce più a distinguere il bianco dal nero e vede solo uno sconfortante grigio scuro uniforme. Ho imparato, col tempo e l’esperienza e, non lo nego, attraverso anche degli errori, che la verità non è mai una, ma che dipende sempre dai punti di vista, è la famosa storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, la quantità d’acqua è sempre la stessa, a cambiare è come noi ci poniamo di fronte ad esso: Saviano è per lei un predicatore egocentrico, per me è un eroe … probabilmente è solo un uomo che facendo con onestà intellettuale il proprio lavoro, si è trovato, suo malgrado, catapultato in una condizione che non aveva affatto previsto, che gli sta costando molto caro, e che sta cercando con dignità di portare avanti, imparando da essa, continuando a studiare e ad indagare e restituendoci con umiltà, attraverso le sue parole, scritte o orali quanto sa, quanto conosce, quanto impara affinchè anche noi, che non abbiamo tempo di farlo, che lavoriamo e abbiamo famiglia, possiamo attraverso di esse conoscere e riflettere sulla realtà. Io, di tutto questo, a Saviano dirò sempre grazie, mentre a Fazio, a Michele Serra e agli altri autori, grazie per averci restituito Saviano, per averlo reso visibile, e grazie per aver confezionato un programma che è comunque intrattenimento, ma che è costruito anche per pensare e non ci addormenta le coscienze come fa tutto il resto. La invito amichevolmente a rivedere gli spezzoni del programma, si può sempre cambiare idea, o quanto meno farsi venire un dubbio!

    Nicoletta

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