Olop


L’ha detto, me lo aspettavo. Non sbagliava una parola, infilava tre parole inglesi ogni tre italiane, infarciva di acronimi e sorrisi. Poi è arrivata all’esposizione del concetto chiave che fa muovere il mondo degli addormentati stimolati dalle benzodiazepine assunte in quantità sesquipedale da troppo tempo. “Dobbiamo insegnare alle persone a diventare imprenditori di se stesse”.… Continua a leggere Olop

I want to be your umbrella


Mi chiamava mi pimpolin, mi diceva moro mou, mi infilava un dito in bocca e mi toccava la lingua. Mi prendeva il membro tra le mani e mi diceva andiamo là dietro che ti bacio Mi guardava con gli occhi blu e mi diceva ho 44 anni, ma in realtà ne aveva solo 38. Mi… Continua a leggere I want to be your umbrella

Ma come sta la sua signora?


Lei è bionda, alta, magra. Avrà 40 anni, vestita con jeans camicia bianca e giacca di velluto celeste. Stiamo parlando ormnai da due ore, il colloquio più lungo che abbia sostenuto in questi ultimi tempi, solo che questa volta sono io ad essere intervistato e lei a fare le domande. Si parla di orari di… Continua a leggere Ma come sta la sua signora?

Non lo so se ho vinto


Faccio finta di avere vinto. Preparo la valigia domani mattina e prendo un volo per Cipro, poi affitto un’auto e vado a Salamina, dritto dritto al Mimosa Hotel. Sto lì giorni e giorni, faccio colazione con la ricotta ed il miele, le pere e il latte, il pane fresco e la marmellata di fichi, sto… Continua a leggere Non lo so se ho vinto

Caro triste trentenne finocchio semirisolto


Potrei scrivere caro Tiziano Ferro, ma mi dispiace tirarlo in mezzo già dal titolo. Caro, quando scrivi che sono il cuore e il sentimento che ti hanno fatto virare verso il maschi, scrivi una gran cazzata e lo sai, ma ti perdono perché mi fai tenerezza e sappiamo entrambi che a guidarti era ed è… Continua a leggere Caro triste trentenne finocchio semirisolto