Dopo Carnevale, STOP


Gentili lettori, mi fermo per un pò. Voglio provare a rinunciare al blog. Non so se riuscirò a farlo, ma voglio provarci. Magari tra 5 giorni non riesco a fare a meno della mia identità virtuale e sono di ritorno, oppure non tornerò più (non ci credo, ma è un idea che coltivo). Penso che… Continua a leggere Dopo Carnevale, STOP

Un italiano in vacanza su una spiaggia qualunque del messico orientale


Colorato, tatuato, telefonato, con cane, con pareo, con occhialone, con mollettone, con orologio, con braccialetto, truccato, con costume nuovo, uno al mattino e uno al pomeriggio. Parla parla e si muove si muove. Sono diventato insofferente alle persone non libere, alle persone che vivono in un mondo cui conferiscono senso attraverso l’opinione altrui. Forse sono… Continua a leggere Un italiano in vacanza su una spiaggia qualunque del messico orientale

Il Responsabile delle Risorse Umane


Guarda il mare, che è meglio, guarda le navi sullo sfondo, che controllano la costa di San Giovanni d’Acri dagli attacchi libanesi. Una mattina di giugno all’alba mi accorgo di essere stato ingannato, guardando l’orizzonte chiuso dalla navi e poi la cittadina chiusa dalle mura e poi l’albergo di lusso alle mie spalle, con la… Continua a leggere Il Responsabile delle Risorse Umane

La neonata nel caffé


Un papà al bar una mattina di febbraio alle dieci con il casco in una mano e il telefonino nell’altra. Un papà che risponde orgoglioso del risultato dell’inseminazione della sua vacca: “Come sta Giulia?” “Bene, è già a casa con la bambina, 3punto620, un amore. Mi giro meglio verso il papà con il casco in… Continua a leggere La neonata nel caffé

Luigi, ma cosa stai dicendo?


“Luigi ma cosa stai dicendo? – Emilia stava cercando di entrare in camera sua ma Luigi, mio fratello Luigi la bloccava – Sei…matto? Stai bene? Smettila, lasciami i capelli, lasciami, aiuto stai fermo, me li strappi. Iniziò così sulla soglia della stanza di zia Emilia, mentre io ero bloccato alla fine del corridoio. Eravamo rientrati… Continua a leggere Luigi, ma cosa stai dicendo?

Il fumo di Morgan e la fine di Max


Vergogna! E’ la prima parola che mi viene in mente, se penso al giornalista che ha raccolto l’intervista a Morgan. Vergogna, ancora, perché sapeva benissimo che pubblicando quelle parole avrebbe: 1) Diffuso il Morgan pensiero sulla droga, che, condivisibile o meno, è comunque pericoloso per ragazzini già fin troppo rimbambiti. 2) Stroncato la carriera ad… Continua a leggere Il fumo di Morgan e la fine di Max

L’Italia è una repubblica sfondata sul lavoro


Nel senso che noi Italiani abbiamo il posteriore sfondato a forza di lavorare, di pensare al lavoro che c’è, al lavoro che non c’è, al lavoro che dovrebbe esserci e a quello che non ci spetta, a quello che ci rubano, a quello che ci impongono. Vorrei vivere in un paese in cui il lavoro… Continua a leggere L’Italia è una repubblica sfondata sul lavoro