Un sbarra si alza, entra un’auto, entra un’altra auto. Più avanti un pullman lascia scendere una ventina di persone, tutt’intorno è verde di prati curati, qualche rosa, ortensie in una mattina d’agosto alle 8.30. E’ un centro direzionale, così lo chiamano quell’insieme di cemento e alberi – pochi -che ospita per un numero imprecisato di… Continua a leggere Il carcere flessibile e il criminale inventore
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Meglio non lavorare
Tutti a casa, sotto le coperte oppure davanti ad una bella tazza di caffè, la vestaglia stropicciata intorno al corpo e un bel muratore da spiare mentre arrampicato sulla casa di fronte mostra i muscoli. Ah, questa si che è vita!! Ah….Ah….Fannullone a chi? Io sto benissimo per quanto mi riguarda, sarò fannullone secondo il… Continua a leggere Meglio non lavorare
Stress da lavoro, una legge, due leggi, cento leggi…
Stiamo aspettando i risultati, per vedere se gli impiegati accuratamente scelti per essere testati, hanno recitato bene la lor parte da svampiti e incoscienti. Chi credevate facessimo rientrare nel campione? Quelli sull’orlo di una crisi di nervi, quelli che piangono, quelli che urlano, quelli che si ammalano spesso? Gli stessi consultenti ci hanno detto di… Continua a leggere Stress da lavoro, una legge, due leggi, cento leggi…
Mi vendo, mi compri?
Quanto sono belli e sani, questi giovani laureati! Me ne sarei fatto almeno 8 su 10 oggi in occasione del Lovely&Jobs: loro erano lì per vendere l’anima alla multinazionale di turno, per vendere 18 ore al giorno di duro stage non retribuito, io li avrei presi volentieri e portati in bagno per una succulenta fellatio,… Continua a leggere Mi vendo, mi compri?
La scuola che insegna a diventare bravi lavoratori
Questo commento di Avvenire mi ha fatto incazzare alquanto… Forse un sogno «I have a dream», io ho un sogno diceva Martin Luther King nel suo discorso più famoso. E quella frase è diventata un introibo per parlare di ogni cosa giusta, che si può solo sognare (com’era, al tempo, la fine della disuguaglianza tra… Continua a leggere La scuola che insegna a diventare bravi lavoratori
E’ arrivato il momento: le mie dimissioni
Domani è il grande giorno: basta, adesso basta davvero. Non sono né incavolato, né preoccupato, forse solo incosciente. Lascio un posto di lavoro ben pagato, un contratto a tempo indeterminato, una multinazionale che va a gonfie vele, un mare di persone buone e qualche stronzo. Una nuova vita ricomincia a 36 anni, chissà cosa diventerò?
Le pillole del direttore
Avete mai lavorato con un capo che passa dall’euforia alla tristezza nel giro di 5 minuti, che da del tu o del lei a seconda dell’inquadramento contrattuale della persona che ha davanti, che si stampa tutte le mail, le legge, le archivia e poi per rispondere scrive prima su un blocco di carta e dopo… Continua a leggere Le pillole del direttore
Reduce da un lavoro fantasma
“Reduce da un lavoro fantasma a Torino, debilitato nel fisico e nella mente, senza un soldo, con la disperazione come unico sentimento: così mi trovo, con la laurea nel tubo dentro l’armadio e poca voglia di vivere. Non mi cresce più la barba, fatico a respirare ed è come se volessi sempre sbadigliare, ho dolori… Continua a leggere Reduce da un lavoro fantasma
L’Italia è una repubblica sfondata sul lavoro
Nel senso che noi Italiani abbiamo il posteriore sfondato a forza di lavorare, di pensare al lavoro che c’è, al lavoro che non c’è, al lavoro che dovrebbe esserci e a quello che non ci spetta, a quello che ci rubano, a quello che ci impongono. Vorrei vivere in un paese in cui il lavoro… Continua a leggere L’Italia è una repubblica sfondata sul lavoro
Ho cucito la gonna
Ho mangiato risotto con la zucca e poi un misto di salumi. Ho bevuto un barbera eccellente e sbucciato marroni giganti, sporcandomi un pò le mani di nero e attaccandomi le bucce al maglione. Ma dopo, dopo la cena a casa di Silvia, su una trafficatissima via milanese, ho cucito la gonna, lì sul tavolo,… Continua a leggere Ho cucito la gonna